I 12 migliori siti archeologici della Gran Bretagna


Dai famosi siti neolitici come Stonehenge e Avebury, alle strade romane, ai forti sassoni e ai siti di sepoltura vichinghi, la Gran Bretagna è ricca di importanti siti archeologici, preziosi indizi del proprio passato. Eccone 12 da non perdere.


L’eclettica storia della Gran Bretagna comprende anche quella antica, per questo è un Paese incredibilmente ricco di importanti siti archeologici. Dai famosi siti neolitici come Stonehenge e Avebury, alle strade romane, ai forti sassoni e ai siti di sepoltura vichinghi, la Gran Bretagna custodisce preziosi indizi del proprio passato.

Ogni anno, il Council for British Archaeology ospita l’annuale Festival of Archaeology, con una serie di eventi realizzati per ispirare le persone ad approfondire la storia del Paese. Il festival sta tornando per il suo 29° anno nel 2020 e sarà diviso in due parti: un festival digitale che si svolgerà dall’11 al 19 luglio, seguito da attività ed eventi all’aperto nell’ultima settimana di ottobre. I focus del 2020 sono clima e ambiente. Musei, organizzazioni storiche, e altre associazioni organizzeranno una serie di eventi tematici per portare più persone possibili alla scoperta della storia archeologica del Paese.

Oltre a numerosi siti archeologici nel cuore delle città, molti reperti sono stati scoperti nelle distese della campagna britannica, binomio vincente che consente di approfondire la storia e la cultura della nazione mentre si gode dei grandi spazi aperti. Questi siti storici e attrazioni in tutta la Gran Bretagna stanno lentamente riaprendo, anche se è sempre meglio controllare prima di mettersi in viaggio.

1. Le Terme Romane – Bath

Site nel centro di Bath e risalenti ai primi decenni dell’occupazione romana della Gran Bretagna intorno al 60-70 d.C., le Terme Romane offrono uno scorcio unico nella vita durante quel periodo. Scoperte alla fine del 19° secolo, i resti del vasto tempio romano e del bagno termale facevano parte di un piccolo insediamento noto come Aquae Sulis. Il Great Bath è alimentato da acqua termale calda, gli spogliatoi dispongono di un sistema di pavimentazione riscaldata chiamata ipocausto, tecnologia altamente avanzata all’epoca. Oltre al complesso in sé, qui sono esposti numerosi reperti archeologici della regione, tra cui il tesoro di Beau Street, un insieme di oltre 17.000 monete romane che sono state trovate in città. I visitatori che desiderano esplorare il sito da casa possono visitarlo con tour online, con video e un modello 3D delle Terme Romane e della Pump Room. Prenotazione obbligatoria.

2. Vindolanda – Vallo di Adriano – Northumberland

Il Vallo di Adriano racconta la storia del più remoto avamposto romano di cui Vindolanda è stata una base di guarnigione fondamentale per tutto il periodo dell’occupazione in Gran Bretagna. Gli archeologi di stanza al sito scoprono nuovi reperti anno dopo anno, contribuendo a ricostruire l’impressionante storia della regione – molti dei quali sono esposti nel museo del sito. Immerso nella suggestiva campagna del Northumberland, il sito conserva i resti di un bagno dotato di un avveniristico sistema fognario, di una caserma e di un tempio. Si ritiene che Vindolanda sia stata demolita e ricostruita nove volte. I manufatti riportati alla luce includono una serie di tavolette di legno, considerate i più antichi esempi rimanenti di testi inglesi, una serie di monete, ceramiche e armi.

3. Sutton Hoo / The British Museum

Senza dubbi la più impressionante scoperta archeologica della Gran Bretagna – e persino d’Europa -, l’incredibile sito di sepoltura reale anglosassone di Sutton Hoo ha portato alla luce numerosi tesori medievali. Nel 1939, un archeologo dilettante scoprì un tumulo con le fattezze di barca lunga 27 metri, completa di una camera centrale contenente moltissimi oggetti appartenuti a un re anglosassone, la cui esatta identità rimane un mistero. Insieme a spade, vasi per banchetti e argenteria del lontano impero bizantino, gli archeologi hanno scoperto un insolito elmetto a forma di “maschera umana” – uno dei soli quattro del periodo pervenuti a noi oggi – oltre a fibbie d’oro, monete e altri manufatti. Molti di questi tesori sono esposti al British Museum di Londra, ma è assolutamente d’obbligo visitare il sito di Sutton Hoo, curato dal National Trust. La prenotazione è obbligatoria.

4. Greyfriars – Leicester

Il sito archeologico di Greyfriars, un tempo fiorente monastero medievale, ha anche un’importante connessione reale. Fu qui, a seguito di scavi sotto un parcheggio a Leicester nel 2012, che fu trovata la tomba di Riccardo III – l’ultimo re inglese ucciso in battaglia, a Bosworth Field nel 1485. Il convento, risalente all’inizio del XIII secolo, è ora un monumento protetto, che ospita un visitor centre in cui viene raccontatata la storia di questo insolito ritrovamento, oltre che del sito.

5. Bignor Roman Villa – West Sussex

Nel centro del South Downs National Park, si trovano gli evocativi resti della Villa Romana di Bignor, risalente al 2° secolo. Scoperta casualmente nel 1811 quando durante lavori agricoli fu riportata alla luce da un contadino che lavorava con un aratro, gli splendidi pavimenti a mosaico della villa rurale sono arrivati a noi nel loro antico splendore, facendoci apprezzare l’incredibile artigianato dell’epoca. Gli scavi hanno riportato alla luce anche gioielli, ceramiche e un luogo di sepoltura per bambini. Da non perdere una passeggiata o un’escursione lungo un tratto della Stane Street Roman Road, un percorso che collega Londra a Chichester, che inizia a breve distanza a sud-est dal sito. Riaperta alle visite dal 4 luglio con orari limitati.

6. London Mithraeum – Londra

Un tempo dimora del tempio romano di Mitra, il London Mithraeum si trova nel cuore della città, parte del quartier generale europeo di Bloomberg, nei pressi della Cattedrale di St Paul. Gli scavi archeologici durante la costruzione dell’edificio nel 2012 hanno riportato alla luce una collezione di incredibili manufatti, molti dei quali sono esposti nel London Mithraeum Bloomberg SPACE – un museo in cui è esposta anche una ricostruzione del tempio che s trova a soli 100 metri dal sito originale. Con esperienze coinvolgenti, approfondisce la storia della Londra romana, un periodo in cui la capitale era significativamente diversa da come è oggi.

7. Portchester Castle, Hampshire

Affacciato con orgoglio sul porto di Portsmouth, il Castello di Portchester è stato una straordinaria postazione difensiva sulla costa meridionale dell’Inghilterra fin dal 3° secolo. Costruito in epoca romana per respingere gli invasori sassoni – fu sviluppato nel corso dei secoli in un castello e poi in una residenza reale. Rimangono numerose fortificazioni ed è considerato uno dei forti romani meglio conservati del nord Europa.

8. Jorvik Viking Centre – York

Gli scavi degli anni ’70 di Coppergate, a York, hanno riportato alla luce una vasta gamma di manufatti vichinghi di circa 1.000 anni fa. Il sito è ora sede del Jorvik Viking Centre. Durante lo scavo sono stati rinvenuti circa 40.000 oggetti, tra cui scarpe, scudi, monete e ceramiche, che sono stati amorevolmente preservati dal York Archaeological Trust. Presso lo Joril Viking Centre si vive un’esperienza a 360° gradi con ricostruzioni di case, botteghe e strade della città vichinga di Jorvik.

9. Pentre Ifan – Pemborkeshire – Wales

Pentre Ifan nel nord del Pembrokeshire, il più grande dolmen neolitico del Galles, un genere preistorico di tomba, risale al 3500 a.C. circa. La struttura in pietra comprende un’enorme pietra tombale che poggia su altri tre blocchi a circa 2,5 metri dal suolo e fa parte di un luogo che potrebbe essere servito come sito di sepoltura della comunità. Tuttavia, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce pochi reperti nel sito, per questo esistono diverse teorie sul suo aspetto originario e su quale fosse il suo significato. Gestito dalla Cadw, la Welsh Historic Monuments Agency, Pentre Ifan è un sito fitto di mistero all’ombra delle suggestive colline di Preseli, la regione che ha fornito le pietre blu trovate a Stonehenge.

10. Bryn Celli Ddu – Anglesey – Wales

Il complesso neolitico di Bryn Celli Ddu, immerso nel verde dell’isola di Anglesey, è costituito da un henge e una tomba a camera centrale sotto un grande tumulo. Un piccolo sentiero conduce a uno spazio ottagonale in cui sono state scoperte ossa umane, punte di freccia e intagli. Sebbene avvolto nel mistero, il sito si lega al solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno. Durante l’alba il sole splende lungo il sentiero, illuminando la camera interna. Anglesey è rinomata anche per le sue spiagge, gli habitat di fauna selvatica, e per gli immensi spazi all’aperto da esplorare.

11. Skara Brae – Orkney – Scotland

Un altro notevole monumento preistorico è il villaggio neolitico di Skara Brae. Riportato alla luce da una tempesta nel 1850, nel corso degli anni la forza del vento e quella delle alte maree hanno lentamente fatto riaffiorare una serie di abitazioni in pietra e passaggi coperti. Il sito incredibilmente ben conservato fa parte dell’Heart of Neolithic Orkney World Heritage. Negli anni ’70 la datazione al radiocarbonio rivelò che il villaggio fu probabilmente abitato per un periodo di circa 600 anni, tra il 3200 a.C. e il 2200 a.C. La replica di un’abitazione descrive in dettaglio come potrebbe essere stata la vita degli abitanti in quel periodo. A contribuire alla suggestione sono gli incredibili paesaggi e la fauna della regione.

12. Callanish Stones – Isle of Lewis – Scotland

Risalenti a 5000 anni fa, le pietre di Callanish, che si trovano sull’isola di Lewis nelle Ebridi Esterne, precedono la Stonehenge inglese per il grande rilievo rituale e astronomico. Tredici pietre formano un anello, con un monolite vicino al centro, dove convergono altre cinque diverse linee di pietre diritte. La storia delle pietre è raccontata presso il Visitor Centre di Calanais, che approfondisce i misteri sull’esistenza del sito neolitico. Alcuni studiosi ipotizzano che la presenza di una camera tombale potrebbe avere conferito al sito un significato rituale o religioso, mentre altri hanno teorizzato che il sito potrebbe avere collegamenti ai cicli lunari.

 

Fonte: VisitBritain

 

 

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