L’Inghilterra celebra Jane Austen e la British Library espone gli scritti dei primi anni

 

La natura umana è così ben disposta verso coloro che sono in situazioni interessanti, che un giovane che si sposa o muore, ha la certezza che si parlerà bene di lui. – Jane Austen

Il 2017 inglese è iniziato nel segno di una delle più grandi e influenti scrittrici che il mondo abbia incontrato. Colei che nell’Ottocento ha strappato la penna al monopolio degli uomini per narrare un universo nuovo e sconosciuto, quello femminile. Le celebrazioni per il bicentenario della morte di Jane Austen sono cominciate. Al via dibattiti, incontri, proiezioni, ristampe, eventi tutti dedicati a lei, l’eroina letteraria di Orgoglio e Pregiudizio, che con il suo talento ha rivoluzionato il mondo dei romanzi e della letteratura.

LInghilterra la ama e la British Library di Londra, una delle più importanti biblioteche del paese con un patrimonio di oltre 150 milioni di documenti e una raccolta di beni storici che arriva fino al 300 avanti Cristo, ha inaugurato il 10 gennaio

“Jane Austen Among Family and Friends”,una sezione interamente dedicata alla raccolta di scritti della Austen risalenti agli anni dell’adolescenza, quando l’autrice si affaccia al mondo e alla letteratura con un talento già fortemente riconoscibile.

Scritti esposti per la prima volta in 40 anni, all’interno della sezione espositiva ‘Sir John Ritblat Treasures Gallery’, quella che, tra gli oltre 200 documenti e libri custoditi, include anche la Bibbia di Gutemberg del 1455 e i quaderni del nostro Leonardo Da Vinci.

“Lo ritengo un libro insipido, decisamente inferiore a quelli già usciti”. Parole pronunciate da sua madre riferendosi a Mansfield Park, mentre per la sorella l’opera “è un capolavoro”. Opinioni espresse dalla famiglia sul lavoro di Jane. Discorsi, lettere, dialoghi, corrispondenze, memorabilia, compresa la scrivania della scrittrice, esposti temporaneamente fino al 17 febbraio nell’esposizione che annovera anche tre raccolte datate agli anni dell’adolescenza della Austen, tra gli 11 e i 17, tra cui “The Beautiful Cassandra”, una storia dedicata alla sorella e una parodia dell’Inghilterra con illustrazioni in chiave satirica del Re e della Regina di Cassandra Austen.

Scritti che rivelano un animo decisamente forte, brillante e dotato di grande humor che la ragazza di provincia ha saputo dimostrare fin da giovanissima. Lei nata nell’Hampshire,nella campagna inglese del villaggio di Stevenson, nel sud del paese. Lei, legatissima alla sorella Cassandra, con cui andò a Oxford e poi Southampton per approfondire il percorso di istruzione fino al 1786.

Austen autrice di raccolte dai toni tipicamente umoristici come gli Juvenilia, scritti al rientro da Southampton tra il 1787 e il 1793. E poi i primi romanzi: “Prime Impressioni”, bozza di Orgoglio e Pregiudizio, “Elinor e Marianne”, quello che divenne Ragione e Sentimento, L’abbazia di Northanger.

E poi il trasferimento nella meravigliosa roccaforte inglese delle terme romane, la scenografica cittadina di Bath, meravigliosa da visitare ancora oggi.

Una mostra permanente sulla scrittrice è allestita al Jane Austen Centre di Bath, in una splendida casa georgiana, pronta a rivelare al pubblico la vita di Jane durante i suoi anni nella cittadina, con tanto di Festival a lei dedicato che si tiene ogni anno nel mese di settembre (quest’anno è tra l’8 e il 17 settembre).

E ancora oggi in un piccolo viottolo raggiungibile a piedi dal centro si può riconoscere da una targhetta affissa la casa in cui Jane visse e scrisse molti dei suoi lavori, prima di ritornare a Southampton e infine a Chawton nel 1809. Il villaggio dove oggi si può visitare il Jane Austen’s House Museum,

laffascinante cottage nella campagna dell’Hampshire in cui la scrittrice trascorse gli ultimi otto anni della sua vita, fino al 1817. Qui Jane si sentì totalmente libera di scrivere e qui il suo genio fiorì, revisionando tre manoscritti, preparati in precedenza e mai pubblicati. E qui la sorella Cassandra e la madre continuarono a vivere il resto dei loro giorni.

Il museo è attualmente chiuso, ma riaprirà il 3 marzo dando il via ad eventi per celebrare il bicentenario della morte dell’autrice.

Vissuta in un tempo e in un luogo in cui le occasioni mondane erano davvero poche, la vita di Jane fu povera di eventi, come lo stesso nipote Edward Austen Lieght, scrive nella prima biografia dedicata alla zia: “Il Ricordo di Jane”, 1870:

“La sua vita fu singolarmente povera di eventi. Il suo quieto corso non fu interrotto che da pochi cambiamenti e da nessuna grande crisi. Dispongo perciò di scarsissimo materiale per un resoconto dettagliato della vita di mia zia; ma ho un ricordo chiaro della sua persona e del suo carattere”.

Le passeggiate in compagnia, le visite ai vicini di casa, magari qualche ballo e poco altro restava da fare per riempire le giornate. I balli, grandi protagonisti dei romanzi di Jane, le uniche occasioni concesse come via di fuga per donne di una società a cui non era consentita libertà di movimento, di pensiero e di indipendenza. Non restava che il ballo, l’occasione per stringere amicizie e rapporti e poi il matrimonio.

Scene di normale quotidianità che la Austen descriveva e raccontava alla perfezione nei suoi racconti. Era questo il fulcro dei suoi romanzi. Eppure riuscì a raccontare le donne per prima come nessun altro. Prendendo in mano una penna innanzitutto, in un’epoca in cui le penne erano appannaggio degli uomini. E raccontando storie in cui era la donna, finalmente, la protagonista.

La stesa Jane sposò null’altro che carta e penna, la scrittura, rifiutando il matrimonio. Che coraggiosa scelta per la donna che ha saputo rivoluzionare il mondo dei romanzi, regalando commedie ancora oggi simbolo di un universo femminile profondamente cambiato.

Di lei Virginia Woolf scrisse:

“Qualunque cosa lei scriva è compiuta e perfetta e calibrata. […] Il genio di Austen è libero e attivo. […] Ma di che cosa è fatto tutto questo? Di un ballo in una città di provincia; di poche coppie che si incontrano e si sfiorano le mani in un salotto; di mangiare e di bere; e, al sommo della catastrofe, di un giovanotto trascurato da una ragazza e trattato gentilmente da un’altra. Non c’è tragedia, non c’è eroismo. Ma, per qualche ragione, la piccola scena ci sta commuovendo in modo del tutto sproporzionato rispetto alla sua apparenza compassata. […] Jane Austen è padrona di emozioni ben più profonde di quanto appaia in superficie: ci guida a immaginare quello che non dice. In lei vi sono tutte le qualità perenni della letteratura.” (The Common Reader, Hogarth Press, Londra 1925).

Non ci sono parole più adatte per descrivere la rivoluzione Austen. Quella che presto ha trasformato l’Inghilterra dell’Ottocento, facendo della scrittrice un mix di orgoglio e business. Quello che oggi si celebra con il suo bicentenario tra eventi e ristampe, con tanto di banconota nazionale di 10 sterline che la raffigura, al posto di Charles Darwin e plauso dei movimenti femministi. La rivoluzione Austen continua ad abbracciare il mondo.

 

Per info:
British Library: www.bl.uk
Jane Austen Centre: www.janeausten.co.uk
Jane Austen’s House Museum: http://www.jane-austens-house-museum.org.uk/

Credits: British Library press office 

 

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