L’Antiquarium di Pompei rinasce con un nuovo percorso museale


Riaperto al pubblico l’Antiquarium di Pompei dedicato alla storia della città sepolta, dal IV secolo a.C. fino alla sua tragica fine.


Il sito archeologico di Pompei ha finalmente il suo museo. Si chiama Antiquarium ed è uno spazio museale permanente concepito fin dal 1873 per introdurre alla visita del sito attraverso reperti unici in grado di ripercorrere la storia della celebre città distrutta dall’incendio. Ha aperto al pubblico il 25 gennaio alla presenza del direttore generale Musei del Mibact, Massimo Osanna, che ha salutato l’evento con entusiasmo: “Pompei ha finalmente un museo – dice – ed è unico”.

Le undici sale dell’Antiquarium espongono le testimonianze più rilevanti della città antica, dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C. Arredi, sculture, ceramiche, affreschi, argenti e amuleti offrono un assaggio dell’immenso patrimonio museale. Non potevano mancare i reperti più celebri, come il triclinio della Casa del Menandro, gli affreschi della Casa del Bracciale d’oro o gli argenti del sito suburbano di Moregine. Ma tra i tesori in mostra troviamo anche i reperti frutto delle campagne di scavo più recenti condotte dal Parco Archeologico: dai frammenti di stucco in I stile delle fauces della Casa di Orione al tesoro di amuleti della Casa con Giardino, fino ai calchi di gesso delle vittime della villa di Civita Giuliana.

Avere un museo qui a Pompei significa avere un’introduzione alla sua lunga storia che spesso si dimentica” ha dichiarato Osanna. “Solitamente girando tra gli scavi in pochi riconoscono i segni e le antichità dei monumenti, invece c’è una storia che risale al IV a.C., una fondazione etrusca rinnovata dai sanniti e in epoca romana, una lunga storia di contatti e migrazioni di culture che finalmente si può percepire anche attraverso gli oggetti. Ognuno racconta una piccola storia, ogni oggetto ha una biografia e bisogna riconoscerla attraverso una visita nell’Antiquarium”.

Una storia sfortunata

L’edificio che oggi ospita l’Antiquarium ha avuto una storia sfortunata. Inaugurato da Giuseppe Fiorelli nel 1873 e ampliato da Amedeo Maiuri a partire dal 1926, nel 1943 subì i primi gravi danni dovuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Un’intera sala fu distrutta, molti reperti andarono persi tra le macerie. Il nuovo allestimento, realizzato nel 1948, fu danneggiato dal terremoto del 1980, che determinò nuovamente la chiusura dello spazio museale per ben 36 anni. Solo nel 2016 è stato possibile riaprirlo, con ambienti dedicati ad esposizioni temporanee. Oggi l’Antiquarium rinasce con un nuovo allestimento e un restyling totale che lo avvicina al progetto originale.

Il nuovo allestimento

Il nuovo allestimento che ridà vita agli spazi dell’Antiquarium rimanda alla prima concezione museale dell’archeologo Amedeo Maiuri, che per primo scelse di organizzare il percorso espositivo sotto forma di narrazione della storia di Pompei.

Curato da Cor arquitectos & Flavia Chiavaroli, il progetto di ristrutturazione recupera l’atmosfera del primo percorso espositivo grazie anche al recupero spaziale delle gallerie originali, al restauro delle vetrine espositive degli anni Cinquanta e all’utilizzo dei materiali selezionati da Maiuri: metallo e pietra lavica.

Nessun dettaglio è lasciato al caso: “La stessa disposizione dei pezzi fa sì che venga messa in luce la relazione tra di essi, quindi la relazione degli sguardi, la relazione tra le parti tematiche che essi rappresentano, tutti quanti lungo un unico asse” ha spiegato l’architetto Flavia Chiavaroli.

La riapertura del museo è accompagnata da due progetti digitali: il web-bot Amedeo, un assistente digitale capace di fornire informazioni di servizio, e una serie podcast dal titolo Pompei. La città viva, in cui archeologi, accademici e scrittori raccontano le vicende della più celebre città vesuviana sepolta.

 

Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.

pompei