Un weekend immersi nella natura del Friuli per staccare dallo stress della routine. L’ideale è un trekking tra le valli del Natisone, Monte Majur, Cividale del Friuli e ponte del Diavolo.
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Valli del Natisone
Le Valli del Natisone/Nediške Doline, ricche di boschi di frassini, castagni, noccioli, tigli e carpini come pure di fiori danno ai loro visitatori una gradita varietà di colori e profumi in tutte le stagioni. Lungo i sentieri delle valli, potete intravedere molte specie animali: dal capriolo al cinghiale, dalla lepre alla volpe, dallo scoiattolo alle tracce di un orso. Le Valli del Natisone/Nediške Doline mantengono ancora viva la propria cultura e le proprie tradizioni slovene, i riti e le usanze come quelle legate al natale e al carnevale/Pust e al Kries/falò di San Giovanni. Le attrazioni naturali di questo angolo richiamano gli amanti della mountain bike, della speleologia, dell’arrampicata sportiva e delle passeggiate a cavallo e sui numerosi sentieri tematici presenti. Ad esempio, il sentiero Gadda, degli Artisti dei Guziranje delle Chiesette votive e sui siti della Grande Guerra.
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Monte Matajur
Il tracciato si sviluppa lungo il versante meridionale del monte Matajur attraverso la lunga ascesa dal borgo di Ierep di Mersino Alto.
È un itinerario antico che riprende i tracciati utilizzati nel passato dalle genti locali per raggiungere gli alpeggi più alti. È panoramico e interessante in quanto consente di conoscere e apprezzare aspetti poco conosciuti di questa zona delle Valli del Natisone al confine con la Slovenia.
La Chiesetta di San Lorenzo, che sorge in un punto panoramico con vista sul Monte Mia è il punto di partenza.
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Cividale del Friuli
Fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui viene il nome Friuli, nel 568 d.C. Cividale divenne sede del primo ducato longobardo in Italia e in seguito, per alcuni secoli, residenza dei Patriarchi di Aquileia.
Atmosfere longobarde
Ma anche senza questi tesori, Cividale meriterebbe una visita anche per altre esposizioni. Il CIPS, dedicato alle marionette del cividalese Vittorio Podrecca e la Collezione Famiglia De Martiis.
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Ponte del diavolo
Simbolo della città di Cividale del Friuli: l’ardita costruzione fu progettata da Iacopo da Bissone (1442), costruita da Erardo da Villacco e terminata, dopo alterne vicende, da Bartolomeo delle Cisterne agli inizi del ‘500. Diviso in due arcate, poggia su un macigno naturale collocato nel letto del fiume Natisone.
Il particolare nome è attribuito da una leggenda popolare che attribuisce la costruzione del ponte al diavolo, il quale in cambio chiese ai cittadini l’anima del primo passante: transitò un gatto e il maligno fu beffato.
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