Terme di Caracalla: Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli


Sfida al labirinto. Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli a Roma, alle Terme di Caracalla dal 25 novembre 2023 al 14 aprile 2024.


Nell’ambito del programma ufficiale delle celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino (1923 – 1985) alle Terme di Caracalla è visitabile dal 25 novembre 2023 al 14 aprile 2024 la mostra Sfida al labirinto. Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli.

Promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e organizzato da Electa in collaborazione con l’Archivio Tullio Pericoli, il progetto letterario e visivo prende le mosse dal titolo di uno dei più famosi saggi di Italo Calvino, apparso nel 1962 sul “Menabò”, rivista da lui diretta insieme a Vittorini. L’esposizione, a cura di Nunzio Giustozzi e Giulio Carlo Pantalei, ha diverse anime e si dispiega negli ambienti delle Terme lungo tre sezioni in dialogo tra loro.

Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli

«Italo Calvino ha saputo esplorare tutta la dimensione letteraria attraverso lo spazio e il tempo – secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – dai primi romanzi segnati da un appassionato impegno civile, alla dimensione fantastica, romanzesca, saggistica e filosofica. Sono i suoi scritti cheappaiono come un Labirinto e con questa mostra trovano alle Terme di Caracalla una rappresentazione che non dimentica quella leggerezza che lo scrittore raccomandava nelle sue ultime e indimenticabili Lezioni Americane».

Prima delle Terme di Caracalla: la Domus degli dei

La mostra

Il primo percorso è composto da decine di documenti fotografici e scatti d’autore, molti dei quali inediti, di alcuni dei maggiori fotografi del Novecento − tra cui Sebastião Salgado, Dominique Nabokov, Renate von Mangoldt, Sophie Bassouls, Mario Dondero, Federico Garolla −, accompagnati da numerose citazioni scelte. Insieme consentiranno di attraversare per immagini e parole una mappa sentimentale delle “città visibili” in cui Italo diventò Calvino: Torino, Parigi, New York, Roma e il rifugio di Roccamare, in Toscana. Il secondo radunerà per la prima volta, nella suggestione di fedeli riproduzioni, tutti i disegni (e i dipinti) che Tullio Pericoli ha dedicato al visionario scrittore − amico sin dagli anni Sessanta, quando illustrò sui giornali alcune novelle cosmicomiche, con il quale condividere riflessioni sull’arte e sulla scrittura − permettendo al visitatore un ipnotico vis-à-viscon i volti di Calvino, trattati come racconti.

Di fronte al nuovo ambiente con vasca aperto quest’anno, la terza e ultima tappa dell’esposizione, con una serie di totem, apre una finestra sul rapporto meno noto tra Calvino, la letteratura classica e l’antichità romana.

“Anche in questo caso – afferma Mirella Serlorenzi, direttrice del monumento – si è voluto creare uno stretto legame con le maestose rovine del sito di Caracalla attraverso quegli articoli che Calvino dedicò al mondo antico. Certamente affascinante la sua descrizione del metodo archeologico, appreso durante la sua visita allo scavo diretto da Andrea Carandini, della villa romana di Settefinestre, in Toscana, dal titolo “L’archeologo, il maiale e la città scritta”».

Turin la nuit o Rome by night

Inoltre, per la prima volta il pubblico potrà ascoltare un brillante e ironico gioiello sulla modernità, anche legata alle relazioni sentimentali, che aveva investito l’Italia del boom e dell’incipiente Dolce vita alla fine degli anni ‘50: Turin la nuit o Rome by night, l’ultima canzone − mai incisa al tempo −scritta da Calvino per Cantacronache su musica di Piero Santi, la cui partitura era andata perduta per decenni e che grazie al compositore Giannantonio Mutto e alla cantante Grazia De Marchi, assieme alle ricerche curatoriali, rivivrà finalmente “on air” nell’area della mostra.

Un iperbolico viaggio spazio-temporale, insomma, guidato passo passo dagli scritti di Calvino per restituire attraverso una vasta documentazione (spesso rara o inedita) la vita inimitabile di un autore inesauribile, capace di tessere una rete di relazioni umane e professionali con i principali protagonisti della cultura del suo tempo, tanto fitta quanto quella dei suoi meccanismi narrativi. Immortalate da alcuni dei maggiori fotografi del secolo scorso, figure eccezionali come quelle di Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Natalia Ginzburg, Eugenio Montale, Fausto Melotti, Elsa Morante, Jorge Luis Borges, Raymond Queneau, Gore Vidal e addirittura Martin Luther King saranno infatti tra le co-protagoniste di questa avventura espositiva nell’universo calviniano e nelle trasfigurazioni uniche nate dal segno inconfondibile di Tullio Pericoli.

Fonte: Soprintendenza Speciale di Roma
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