Piatti tipici toscani: cinque ricette per una zuppa invernale


Dalla ribollita all’acquacotta ecco le ricette per cinque zuppe tradizionali toscane


Per riscaldare le sere d’inverno niente di meglio che un’ottima zuppa. Il rito della preparazione, la ricerca degli sapori più adatti, il profumo del pane arrostito e il piacere di presentare in tavola i piatti fumanti, sono i veri ingredienti di questo comfort food senza tempo.
Ecco, direttamente dalla tradizione contadina toscana, cinque ricette semplici e gustose a base di legumi, verdure o pesce povero.

  • Zuppe invernali della tradizione toscana: la ricetta della Ribollita

La Ribollita

@Visit Tuscany, La Ribollita

Uno dei piatti toscani più conosciuti al mondo è senza dubbio la ribollita. Un piatto povero, tradizionale che un tempo veniva cucinato con gli avanzi dei giorni precedenti.
Negli anni la ricetta è stata anche rivisitata in versione gourmet, ma la base rimane sempre la stessa: pane raffermocavolo nero, carote, cipolle, patatefagioli cannellini.
Una zuppa profumata e lenta che va preparata con il giusto anticipo: una volta fatto il brodo di verdure ed aggiunto il pane, bisogna scaldare nuovamente la zuppa: da questo passaggio deriva il nome “ribollita”, cioè bollita due volte.
Per cucinare la ribollita nel migliore dei modi, occorre ammollare i fagioli secchi per una notte intera, inoltre la prima cottura della zuppa richiede un paio d’ore.  Basta un filo d’olio extravergine per renderla perfetta e pronta da gustare!

  • Ricetta dela zuppa alla frantoiana

Zuppa alla frantoiana

@Visit Tuscany, Zuppa alla frantoiana – Credit: http://www.ildesco.eu

Tipica della lucchesia, la zuppa alla frantoiana è un piatto a base di legumi e verdure, insaporito con l’olio extravergine d’oliva, rigorosamente toscano. Gli ingredienti semplici e tradizionali regalano a questa ricetta un sapore genuino e senza tempo.
Quello che però rende questa zuppa davvero particolare, è l’utilizzo delle erbette di monte come cicerbite, borragine ed erba cipollina. Preparare questo piatto a casa è molto semplice, ma anche in questo caso serve un po’ di tempo, sia per la cottura dei legumi che per il brodo di verdure.

 

  • Zuppe invernali della tradizione toscana: la ricetta del Caldaro

Il caldaro

@Visit Tuscany, Il caldaro – Credit: Cucinedalmondo5

Icaldaro è una zuppa di pesce tipica della zona dell’Argentario.
Nasce come piatto povero dei pescatori al ritorno dalle giornate in mare che, utilizzando il pescato del giorno, cucinavano questa zuppa dentro una grande pentola chiamata, appunto, caldaro.
Oggi questa ricetta presenta molte varianti che dipendono soprattutto dalla disponibilità del pesce sul mercato: la base rimane la stessa, ma solitamente vengono aggiunti i crostacei. Una manciata di prezzemolo fresco e un po’ di peperoncino, rendono questo piatto davvero delizioso.

  • Zuppe invernali della tradizione toscana: la ricetta dell‘Acquacotta

L'acquacotta

@Visit Tuscany, L’acquacotta – Credit: Flavia Cori

Anche l’acquacotta maremmana è una ricetta poverissima, nata dalla fantasia di pastori e mandriani che percorrevano la Maremma con il bestiame: durante il pascolo, si cercavano le erbe per farle bollire e unirle al soffritto di pancetta o lardo, cipolla e altri odori di stagione.
Negli anni l’acquacotta è divenuta una zuppa con verdure che cambiano di stagione in stagione, arricchita da fette di pane abbrustolito, uova e formaggio pecorino.
Il segreto del piatto è una lunga cottura: prepararla a casa è semplice, basta utilizzare ingredienti di stagione e lasciarsi guidare dalla fantasia!

 

  • Ricetta della zuppa alla Farinata di cavolo nero

Farinata di cavolo nero

@Visit Tuscany. Farinata di cavolo nero – Credit: Flavia Cori

Concludiamo con un’altra zuppa povera, tipica della tradizione contadina: la farinata di cavolo nero.
Preparare questa zuppa è molto semplice, servono cavolo nero, fagioli cannellini e farina di mais. Un tempo il piatto veniva consumato non solo appena preparato, ma anche nei giorni successivi tagliato a fette e abbrustolito sulla griglia.

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Fonte: Visit Tuscany

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