Si è tenuta a Rapallo la 67a Assemblea di Federalberghi dal 12 al 14 maggio 2017. Durante la manifestazione, sono stati tracciati gli scenari futuri dell’hotellerie da Thomas Bialas, futurologo e innovatore e responsabile del progetto Future Management Tools di Cfmt.
“La maggior parte degli alberghi – dice all’ANSA Bialas – sono stati concepiti e costruiti in un’epoca molto diversa da quella che stiamo vivendo. Era il tempo della civiltà industriale e del fordismo e c’era una netta divisione tra lavoro e tempo libero. Ora tutto è saltato e non c’è più nessuna separazione. Quanti lavorano tramite computer, telefoni e Ipad anche mentre sono in vacanza? Siamo davanti a situazioni ibride e destrutturate e gli spazi ricettivi devono adeguarsi“.
In primo luogo è da eliminare la scrivania. “È – dice – totalmente inutile negli hotel. Quanti la usano ancora? Ormai i nuovi device permettono di scrivere per terra, seduti in poltrona, a letto. Non per niente nell’hotel Virgin di Chicago Richard Branson non ha avuto dubbi: meglio un letto trasformista, postazione ibrida che sia allo stesso tempo luogo per riposare e per lavorare“.
Per quanto riguarda le camere: “I Millennials adorano le camere ampie con bagni – spiega Bialas – importanti, magari con docce a vista al centro della camera, con elementi di design“.
Da cambiare la rigidità degli orari: “Gli alberghi – dice – spendono molto per cose che ormai nessuno vuole più e sono restii a fornire quello che invece oggi è ricercato. Basta regole fisse, l’ospite deve poter dormire fino a tardi senza l’incubo del check out o arrivare quando crede.
Vanno rivisti anche gli orari della SPA: luogo immancabile in una struttura alberghiera. L’ospite deve poter trovare light lunch o spuntini a qualsiasi ora. Per quanto riguarda le colazioni, possono essere sostituite da cibi particolari che richiamino il territorio.
Da riconsiderare anche il lavoro: “Al posto di hall giganti con personale vestito come negli anni ’60 – aggiunge – l’hotel del futuro offre spazi di co-working dove si può essere raggiunti anche da colleghi provenienti dall’esterno. Addirittura a Barcellona c’è l’Hotel Praktik Bakery che ospita una meravigliosa panetteria nella hall, che è aperta anche al pubblico esterno“.
L’hotel come luogo di co-working è una realtà in alcuni Paesi europei, come il Soho House di Berlino che accoglie solo creativi, che possono aggregarsi scambiarsi idee e trovano miliardi di iniziative adatte a loro”.
Fonte: ANSA
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