Trekking nella Sardegna più segreta e selvaggia. I percorsi più belli e lunghi attraversano aree suggestive, conducono a punti panoramici di Gennargentu, Supramonte, Monte Albo, Tacchi d’Ogliastra e Barbagia di Seulo.
Sardegna: i percorsi di trekking più belli
Un’escursione impegnativa ma inimitabile passa attraverso le cime del Gennargentu e arriva a punta La Marmora (1834 metri).
Percorsi suggestivi di trekking in Sardegna attraversano i Tacchi d’Ogliastra, tra imponenti rocce verticali, foreste di lecci, sorgenti e laghetti, domus de Janas, nuraghi e cuiles (antichi ricoveri dei pastori).
Un percorso conduce al Taccu Isara, nel territorio di Seui.
Oltre i versanti sud-occidentali dei Tacchi si distendono Barbagia di Seulo e Sarcidano.
Il Selvaggio Blu è il trekking più famoso, uno dei più impegnativi d’Europa.
Un’escursione di sette giorni che prevede parti di arrampicata e ferrata e non ha punti di ristoro. Serve portare con sé acqua e cibo per tutti i giorni. Si dorme accampati. ‘In cambio’, compirai un viaggio tra natura incontaminata e cale dal blu intenso: 50 chilometri da Santa Maria Navarrese a Cala Gonone. Con una breve escursione raggiungerai inoltre lo spettacolare monumento naturale di Pedra Longa. È un rilassante inizio del tracciato, che nelle tappe successive diventa un entusiasmante e impegnativo sentiero alpinistico, sconsigliato agli escursionisti. La vera prima tappa parte dall’aguglia di Pedra Longa. La fatica della salita – 625 metri di dislivello- sarà ripagata dal paesaggio del Supramonte di Baunei. Lungo il percorso inoltre vedrai scale in ginepro che consentono di varcare la montagna apparentemente inaccessibile. È quella detta ‘e s’Ozzastru e porta a punta Giradili. La traversata del golfo di Orosei ripercorre le stesse zone del Selvaggio Blu ma predilige l’immediato entroterra. È un trekking più agevole, seppure impegnativo. Partenza e arrivo sono identici, i giorni di cammino cinque, con vista sulla costa orientale.
Le celebri meraviglie della costa est sono raggiungibili anche (o soltanto) a piedi. È la dimensione perfetta tra una giornata di trekking e un tuffo nel mare più bello del Mediterraneo.
Raggiungerai Cala Goloritzè attraverso un tragitto ben segnato di un’ora e mezza. Parte da su Porteddu, nell’altopiano del Golgo, e si snoda lungo il bacu Goloritzè. Procede attraverso mulattiere, archi di roccia, gole, alberi secolari e ricoveri di pastori. La discesa non è difficoltosa, il ritorno in salita sì, con dislivello di 500 metri. Non affrontarlo nelle ore più calde. La cala è famosa per la spiaggia e per l’Aguglia, monolite calcareo che domina la cala, meta dei climber di mezza Europa. Decisamente più impegnativo (da affrontare con guide) è il percorso per Cala Mariolu, spiaggia di minuscoli sassolini tondi. Il tempo di percorrenza tra andata e ritorno è di sei ore. Dal Golgo stavolta si procede in direzione della chiesa di san Pietro. Un tratto in salita porta a punta ‘e Lattone, da dove si scende sino a uno spettacolare arco scavato nella roccia: una finestra sul golfo. Inoltre, man mano che avanzi l’azzurro del mare fa capolino tra la vegetazione. Un bagno ristoratore ti aiuterà ad affrontare il ritorno in salita. Nello stesso tempo (sei ore) si arriva e si torna da un altro paradiso: Cala Luna. Dalla località Teletottes prenderai un sentiero che costeggia la Codula di Luna. La lunga camminata ti porterà senza eccessivi affanni nella splendida spiaggia di sabbia chiara e morbida.
In quattro giorni attraverserai le Barbagie da Arcu Correboi alla sorgente di su Gologone, a Oliena. È la Grande traversata del Supramonte, uno dei più emozionanti trekking isolani.
Inimitabile è il fascino del territorio delle Baronie, che va dalle creste calcaree della catena del Monte Albo al massiccio del Tuttavista. Questo è inoltre attraversato dai fiumi Isalle e Cedrino e pianure alluvionali.
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